Cremona – L’inferno continua per le circa 400 mucche di un allevamento nel Cremonese, già denunciato dalla LAV nel 2019 e al quale i Carabinieri Forestali hanno posto i sigilli affidando gli animali al Sindaco di Robecco d’Oglio: lo testimoniano nuove immagini video ricevute dalla LAV a Febbraio e in questi giorni di Luglio.
“Una realtà inaccettabile con condizioni raccapriccianti di agonia per le mucche e con profili gravissimi dal punto di vista sanitario – afferma Roberto Bennati, Direttore Generale LAV –. Lo documentano nuove recenti immagini che abbiamo ricevuto e che mettiamo a disposizione delle indagini in corso scaturite da una segnalazione della LAV nell’Ottobre del 2019. Grazie all’intervento dei Carabinieri Forestali di Brescia e di Cremona, per l’allevamento sono scattati i sigilli, gli animali sono stati affidati al Sindaco di Robecco d’Oglio e apprendiamo vi sia un Amministratore fiduciario. Ciò nonostante le condizioni di grave maltrattamento e di insicurezza sanitaria sembrano perdurare: come è possibile tollerare un tale orrore morale e sanitario? Facciamo appello al Prefetto di Cremona affinché convochi nuovamente il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica per affrontare questa vera e propria emergenza sanitaria, di benessere e di sicurezza alimentare”.
La LAV, dopo un istanza di accesso agli atti, ha scoperto che nel 2019 l’allevamento ha beneficiato di finanziamenti pubblici PAC (politica agricola comune, ndr):
“E inaccettabile e costituisce una violazione delle leggi sui fondi pubblici della PAC, destinare anche un solo euro di denaro pubblico a una struttura che tratta gli animali in modo spregevole e con gravi profili di illegalità, eppure accade anche questo – prosegue Roberto Bennati, Direttore Generale LAV – Quali verifiche sono state svolte prima di concedere finanziamenti pubblici PAC a questa azienda zootecnica? Abbiamo indagato su questi aspetti”. Oggi più che mai, nell’emergenza Covid-19, è criminale ignorare i rischi sanitari connessi ad animali sottoposti a una tale malagestione. Come può l’Unione Europea finanziare questo orrore? E’ ora di dire basta: sollecitiamo la Commissione e il Parlamento UE a spostare i finanziamenti pubblici dagli allevamenti alle produzioni di alimenti vegetali, come chiediamo con il nostro Manifesto #noncomeprima https://www.lav.it/chi-siamo/manifesto-lav“.
“Dopo alcuni mesi, quest’azienda continua a mantenere un “protocollo” di gestione che non tiene assolutamente conto dello stato di salute e del trattamento degli animali e con gravissimi profili di rischio per la comunità. Abbiamo chiesto la revoca dell’autorizzazione a questa struttura in via permanente – conclude Roberto Bennati, Direttore Generale LAV – dalla documentazione in nostro possesso non si evince alcun reale passo avanti in termini di trattamento degli animali. Chiediamo anche al Sindaco di Robecco d’Oglio un intervento immediato e risolutivo nell’interesse primario degli animali e della salute pubblica“.
Redazione