Grumo Nevano, silurato Marino. Avviso di sfratto a Di Bernardo Bis

Grumo Nevano (Na) – L’amministrazione Di Bernardo-bis regala alla città un’altra brutta pagina alla storia politica di Grumo Nevano. Ieri sera, proprio come accadde nel 2019, Di Bernardo si presenta al primo consiglio comunale con una maggioranza spaccata. Una spaccatura venuta fuori con l’elezione del presidente del consiglio. Era scontato che quella carica fosse appannaggio del super votato consigliere di maggioranza Roberto Marino ma dalle urna è uscito un risultato diverso. Il consigliere Antonio Chiariello è il nuovo presidente del consiglio. Quella che sembrava e doveva essere dunque solo una formalità si è tramutata invece in una ghiotta occasione per qualcuno per mettere in atto un tradimento politico ai danni di Marino che tanto si è speso in campagna elettorale portando alla corte di Di Bernardo un intero quartiere. E, mentre il sindaco a viso scuro, ed in evidente stato confusionale, nervosamente cercava di sminuire l’accaduto, Roberto Marino pochi minuti dopo, prendendo la parola e astenendosi dal fare gli auguri al neo eletto presidente del consiglio, metteva il sigillo ad una evidente dichiarazione di crisi di maggioranza.

Non erano questi gli accordi della maggioranza – tuona Marino – Sembra un voto frutto di un dialogo tra maggioranza e minoranza ma la maggioranza ne esce male e cosi anche la minoranza. E’ un inciucio politico. E’ un chiaro ricatto politico che abbiamo subito come maggioranza. In politica contano i numeri ma anche la parola. E la parola non era questa – continua Marino – Sosterrò le proposte buone della maggioranza perché ne faccio parte ma questa cosa andava detta. Spero che questa maggioranza non venga condizionata esternamente politicamente. Non biasimo i colleghi che hanno dovuto votare in modo diverso dagli accordi. La politica ha le sue regole ma con questi presupposti è chiaro che questa è un’amministrazione che verrà sistematicamente ricattata. Il consigliere comunale non ha vincolo di mandato. Appoggerò gli argomenti secondo la mia coscienza“. Nella sua dichiarazione Marino dunque, non solo da l’avviso di sfratto a Di Bernardo ma lascia trasparire che il tradimento politico sia stato frutto di un ricatto proveniente da chi anche non sedendo in consiglio comunale manovra l’operato e le decisioni di più di un consigliere di maggioranza riuscendo cosi a imporre la propria volontà che si tramuta poi in ricatto politico. Di Bernardo sembra essere così ancora una volta il burattino di qualcuno che riesce a tenerlo facilmente sotto scacco. A rincarare la dose poi ci pensa anche il consigliere Aldo Chiacchio. “Qualcosa di vero c’è, – esordisce –  la minoranza non centra nulla, le parole si mantengono. Se facciamo un accordo e concordiamo un nome non si può tradire. Anche sulle piccole cose dobbiamo tenere un minimo di lealtà. Non ho mai visto una scorrettezza del genere” dichiara apertamente nel civico consesso Chiacchio lasciando Di Bernardo in una situazione di palese e totale imbarazzo.

La minoranza dal canto suo ci tiene a far sapere che “non è la stampella di Di Bernardo e che non vi è stato alcun inciucio politico“. Il voto favorevole verso Chiariello quindi, non è da considerarsi come un’azione politica a sostegno della maggioranza. Semplicemente ritiene che Chiariello abbia le potenzialità per essere un presidente del consiglio “super partes”. La vicenda ovviamente non si è esaurita con la chiusura del consiglio comunale ma avrà sicuramente delle ripercussioni. Per ora Di Bernardo si conferma  un vero ed unico recordman negativo della storia politica grumese. Unico sindaco a governare per soli sei mesi, unico sindaco ad andare al primo consiglio comunale con la maggioranza spaccata, unico sindaco che si presenta per due volte consecutive (dopo la rielezione) al primo consiglio comunale con una maggioranza spaccata. E la città ringrazia!

Giovanna Scarano

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