Castello di Cisterna (Na) – I Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere – emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia – nei confronti di Marco D’Ambrosio 23enne e Luigi Barbareschi 26enne entrambi in stato di libertà; facenti parte del clan “D’Ambrosio” di Castello di Cisterna gravemente indiziati, in concorso tra loro, di tentato omicidio e porto abusivo di armi comuni da sparo, aggravati dalle modalità mafiose. Marco D’Ambrosio figlio di Giuseppe alias “o’ Cacaglio” 49enne , tratto in arresto nel dicembre del 2020 per associazione di tipo mafioso, a seguito dell’arresto del padre è divenuto esponente di rilievo del locale panorama criminale.
A seguito dell’attività investigativa condotta dalla Sezione Operativa della Compagnia di Castello di Cisterna, che ha avuto inizio il 17 maggio scorso, all’indomani dell’agguato a colpi di arma da fuoco nel corso del quale è rimasto gravemente ferito il 21enne Giuseppe Orefice, figlio di Gennaro Orefice il 41enne elemento di spicco del gruppo criminale “Orefice” di Castello di Cisterna; è stato possibile ricostruire compiutamente le modalità esecutive dell’agguato, sferrato dai due soggetti: ossia mediante l’esplosione di 9 colpi di pistola calibro 7,65, avvenuta in pieno giorno all’interno del quartiere “219”. L’agguato è stato inquadrato dagli investigatori all’interno di uno scenario conflittuale tra i due gruppi criminali “D’Ambrosio e Orefice” che si contendono il controllo delle “piazze di spaccio” a Castello di Cisterna.
Giovanna Scarano