Napoli – Il 6 Agosto è partito l’obbligo del Green Pass ovvero del passaporto vaccinale per l’accesso ad alcune attività e servizi nazionali. Il Green Pass è una certificazione digitale e stampabile, che contiene un codice a barre bidimensionale ovvero un QR Code che ne garantisce l’autenticità. In Italia, viene emessa soltanto attraverso la piattaforma nazionale del Ministero della Salute ed è valida in tutti i Paesi dell’UE e dell’area Schengen. Per chi ha fatto almeno una dose di vaccino, un tampone con esito negativo nelle ultime 48 ore o chi è guarito dal Covid negli ultimi sei mesi ha diverse possibilità per scaricare il proprio Green Pass. Lo può fare attraverso il sito internet https://www.dgc.gov.it, scaricando l’App Immuni o IO, oppure attraverso il Fascicolo Sanitario Elettronico Regionale. Come riporta lo stesso sito dgc.gov.it “il processo di verifica delle Certificazioni verdi COVID-19 prevede l’utilizzo dell’App di verifica nazionale VerificaC19, installata su un dispositivo mobile. Tale applicazione consente di verificare l’autenticità e la validità delle certificazioni senza la necessità di avere una connessione internet (offline) e senza memorizzare informazioni personali sul dispositivo del verificatore“. In sostanza basta inquadrare il QR code del Green Pass attraverso l’App VerificaC19 per verificarne l’autenticità e la validità in tempo reale. L’App sarà utilizzata da tutti coloro che hanno necessità di fare questa verifica ovvero ristoranti, cinema, musei ecc.
Ma cosa centra tutto questo con il cosiddetto passaporto vaccinale della Campania? NULLA; perché la Smart Card rilasciata ai soli vaccinati con due dosi in Campania che è stata ampiamente spacciata per passaporto vaccinale ad oggi non è altro che un semplice ma costoso “attestato di vaccinazione” (come scritto sulla stessa Smart Card) assolutamente non compatibile con il Green Pass cosi come definito dal Governo Italiano. Ci si aspettava che la costosa Smart Card tanto sponsorizzata da De luca in persona e da qualche dirigente regionale fosse infatti compatibile con la certificazione nazionale ovvero che consentisse in qualche modo di verificare l’autenticità e la validità del Green Pass attraverso l’App VerificaC19. Ma cosi non è. A riprova di ciò abbiamo fatto un piccolo test che tutti possono fare e che pubblichiamo in un video a margine. Abbiamo inquadrato il QR code presente sulla Smart Card attraverso l’App VerificaC19 ed abbiamo ricevuto subito un errore che “certifica” ad oggi l’inutilità della Smart Card come passaporto vaccinale nazionale. Dunque se pensate di andare al cinema o ad un museo o ad un ristorante, e di mostrare la Smart Card per la verifica del Green Pass sappiate che è inutile. Ammesso che tutti i vaccinati l’abbiano ricevuta. E si , la società che ha vinto la gara, la Ermes Srl, doveva produrne circa 210 mila a settimana ma ci sono cittadini che hanno concluso il ciclo vaccinale il 16 Luglio e ancora non hanno ricevuto la Smart Card.
D’altra parte è la stessa SORESA che nella home page del suo sito internet conferma indirettamente a chiare lettere che la Smart Card regionale non centra nulla con il Green Pass di fatti scrive: “La Certificazione Verde Covid19 (Green Pass) è emessa dalla piattaforma nazionale del Ministero della Salute. La disponibilità della Certificazione viene comunicata tramite email o SMS (ai contatti indicati in fase di prestazione sanitaria: vaccinazione, test o guarigione) con un codice per scaricarla“. I fatti confermano dunque che attualmente la Regione Campania ha speso oltre 3 Milioni di Euro per un proprio personale passaporto vaccinale totalmente scollegato dal processo nazionale di verifica dell’autenticità e dunque inutilizzabile per lo scopo per cui era stato pensato. Nelle prossime settimane la regione Campania dovrebbe quantomeno adeguare il suo passaporto vaccinale a quello nazionale per dargli almeno una parvenza di utilità. Utilità resa comunque nulla dal fatto che il QR code del Green Pass nazionale è liberamente e gratuitamente scaricabile online. La verità dei fatti è dunque innegabile. La Regione Campania ha speso un mucchio di soldi inutilmente per un’operazione che in un paese normale dovrebbe finire immediatamente sotto la lente della Corte dei Conti.
Giovanna Scarano