Grumo Nevano (Na) – Ufficializzata la crisi, Di Bernardo apre ufficialmente le consultazioni con tutte le forze politiche senza però dimettersi. E’ quanto accaduto nell’ultimo consiglio comunale dove il primo cittadino al termine delle comunicazioni legge un comunicato e rivolgendosi a tutto il civico consesso e alla città non nasconde che di fatti ormai una maggioranza non esiste più. Certifica quindi il fallimento del suo secondo mandato elettorale e cerca un’àncora di salvezza nella minoranza. Minoranza che a sua volta è spaccata in tre con Giovanni Landolfo e Annachiara Faccenda da un lato, Agnese Scarano, Guido Miele, Susy Liguori, Giuseppe Coppola dall’altro e dulcis in fundo l’esule Aldo Chiacchio. In consiglio comunale praticamente sono tutti contro tutti. Ma non è tutto. Il sindaco dopo la revoca di tutti gli assessori tranne che del suo fido vice, il 5 Novembre 2021, lo stesso giorno del consiglio comunale, nomina due nuovi assessori e riunisce la nuova giunta approvando circa 18 delibere. Tutto in mezza giornata. Un record che non ha eguali a Grumo Nevano. Come avranno fatto i due nuovi assessori a comprendere la complicata realtà grumese “dal punto di vista delle carte” in poco più di mezza giornata resta tutt’oggi un mistero. Certo è che hanno avuto coraggio ad assumersi una bella responsabilità. Il consiglio comunale ha riservato però altre chicche. Lo scontro tra Aldo Chiacchio e Roberto Marino non si è ancora esaurito, anzi è ancora nel vivo. Chiacchio infatti ritorna sulla questione zone D e Marino gli risponde con una frase sibillina che merita particolare attenzione. Difatti risponde a Chiacchio dicendo: “è il tuo metodo che è stato bocciato non la zona D“. A cosa allude dunque Marino? E soprattutto in cosa consiste questo “metodo Chiacchio”? In consiglio comunale era stata portata una variante normativa alle zone D. In che modo dunque questo fantomatico “metodo Chiacchio” ha inquinato l’operazione tanto da far decidere al gruppo di Marino di bocciare la proposta? E il sindaco è a conoscenza di questo “metodo Chiacchio”? Interrogativi che meritano una risposta per liberare il consiglio comunale da qualsiasi ombra.
Un’altra chicca che merita particolare attenzione parte sempre da Aldo Chiacchio. Quest’ultimo infatti rimarcando ancora una volta “l’inutilità del vicesindaco che abbandona il consiglio comunale senza dare spiegazioni in uno momento delicato per la città, che per anni ha interpretato il ruolo del “Serpico grumese“, che presenzia anche alle feste del “Ciuccio che Vola“ ( cit. Aldo Chiacchio), si chiede come mai lo stesso non si sia accorto di cosa è successo nel campo sportivo. A cosa allude Chiacchio? Allude forse alla questione di alcuni basoli di proprietà comunale che sembrano siano stati spostati dal campo sportivo verso un luogo imprecisato? Gli stessi basoli che nella variante (delibera di giunta comunale n. 37 del 18 Ottobre 2019) ai lavori di rifacimento del centro storico vengono indicati come “non più disponibili” all’amministrazione? E se è cosi vuol dire che la variante conteneva una dichiarazione falsa? E soprattutto che fine hanno fatto i basoli e perché Landolfo non risponde? Ancora una volta il civico consesso assume i connotati di un ring dove i consiglieri se le danno di santa ragione senza esclusioni di colpi che nascondono velate accuse. E dove si alza la mano per un “si” che gli permette di restare inchiodati saldamente alla poltrona. E’ chiaro a tutti ormai che il consiglio comunale è totalmente da rifare passando, purtroppo, di nuovo dalle elezioni. Di Bernardo con la crisi e le consultazioni sta cercando solo di riproporre alla città un nuovo carrozzone. Non gli sono bastati quelli proposti alla città nel 2019 e nel 2020. Dopo il bis, cerca il tris. Ma per quanto tempo può restare a galla? Perché si ostina a voler andare avanti senza schiodarsi dalla poltrona e non capisce che sta solo peggiorando la situazione? Come spera di poter trovare un accordo tra i vari gruppi che hanno estrema volatilità, che non hanno nulla in comune tra di loro e che si scambiano continue accuse di insulse logiche affaristiche soffocando lo sviluppo di una città in un momento storico dove servirebbero capacità manageriali e competenze (quelle vere e non presunte)? Con le persone giuste al posto giusto Grumo Nevano potrebbe davvero volare. Lo stesso sindaco nel consiglio comunale nel suo comunicato si è espresso sulla possibilità che potrebbero arrivare risorse dal PNRR nazionale. E come spera di intercettarle? Dando deleghe importanti come l’innovazione tecnologica a personaggi che di innovazione e di tecnologia ne sanno quanto un reduce della prima guerra mondiale?
Grumo Nevano è davvero fatiscente; opere pubbliche ferme al palo o effettuate in modo discutibile ( vedi il rifacimento del centro storico), viabilità zero, servizi tecnologici fermi a 30anni fa, strade dissestate, cultura e associazionismo praticamente inesistenti, gestione dei rifiuti con tariffe alle stelle e raccolta differenziata effettuata alla meno peggio, scuole che cadono a pezzi, manutenzione del verde pubblico nemmeno a parlarne, commercio in ginocchio, attività professionali che spostano la propria sede nei paesi limitrofi e molto altro ancora. In queste condizioni bisogna andare oltre le fake news che quella sorta di mussoliniana propaganda ci propina ogni giorno solo per tornaconto personale e secondo le quali a Grumo Nevano tutto va bene. Servirebbe veramente uno scatto di orgoglio. Sindaco e consiglieri tutti la smettano di dire che restano in consiglio per il bene del paese quando è sotto gli occhi di tutti che l’unica cosa che resta da fare è archiviare per sempre Di Bernardo, sedersi di nuovo intorno ad un tavolo e cercare di trovare la quadra per evitare che a Grumo Nevano la gente non resti nemmeno più a dormire soltanto.
Giovanna Scarano