Grumo Nevano, Di Bernardo alla Befana: “Voglio una mia Pro Loco”. Carlo Capuano ai cittadini: “Aprite gli occhi”

Grumo Nevano (Na) – Il nuovo anno per i grumesi è cominciato con un’altra “grande novità”; sembra che l’amministrazione comunale abbia trovato un nuovo passatempo: “la costituzione di una nuova Pro Loco”. Una nuova associazione, che “affiancherebbe” quella già presente sul territorio grumese da oltre 25 anni anni. Questa notizia che ha tutto il sapore dell’ennesima “fake news” lanciata forse solo per colpire qualcuno, ha suscitato forti critiche dei cittadini che sono letteralmente inviperiti poiché, a Grumo Nevano, paese a nord della provincia di Napoli dove manca tutto, anche i minimi servizi essenziali, si perde il tempo a cercare di distruggere quel poco di buono che c’è. Da mesi i cittadini sono sommersi da tantissimi problemi, pochissime sono le certezze. Tra queste c’è sicuramente l’associazione Pro Loco, saggiamente guidata dallo storico presidente Dott. Carlo Capuano. Improvvisamente e stranamente, ad un mese dalle prossime elezioni per la nomina dei nuovi componenti dell’esecutivo dell’attuale associazione, previste per il mese di Febbraio, a qualcuno è venuto in mente di sollecitare la creazione di un’altra Pro Loco che insieme alla Biblioteca comunale dovrebbe creare più servizi.

Ma perché crearne un’altra? Grumo Nevano è una città di appena 20 mila anime e non si capisce dunque a cosa, o meglio a chi, gioverebbe una doppia Pro Loco. L’attuale associazione con i pochi mezzi che le sono stati concessi, dalla sua costituzione ad oggi ha svolto un lavoro eccezionale. Perché dunque non pensare ad un potenziamento di essa, fornendole magari anche una sede, senza creare un inutile e ridondante doppione? Il sindaco Di Bernardo è davvero entusiasta di questa proposta? Perché non spiega direttamente ai cittadini e allo stesso Carlo Capuano i motivi che avrebbero portato al lancio di questa folle quanto inadeguata idea? Il 19 Dicembre 2021 al Gala Lirico Natalizio organizzato dalla Pro Loco con il contributo della città metropolitana il grande assente è stato proprio l’amministrazione Di Bernardo. Bolliva già qualcosa in pentola? Perché snobbare una manifestazione del genere dove il logo del comune è in bella mostra sulla locandina dell’evento? Forse questa non era una passerella gradita al primo cittadino e ai suoi “sottoposti”? O peggio ancora si è voluto dare un avviso di sfratto a Carlo Capuano e alla sua Pro Loco? “A pensare male degli altri si fa peccato…ma si indovina” ( cit.), l’unica spiegazione plausibile per la costituzione di una nuova Pro Loco a firma Di Bernardo agli occhi dei cittadini sembrerebbe essere la creazione di nuove clientele politiche.

La replica secca di Carlo Capuano non si è fatta attendere: “Anche nel 2022, come del resto da oltre 15 anni, la Pro loco Grumo Nevano è sede di servizio civile. Ogni anno,  ad ogni sindaco, la nostra Associazione ha chiesto locali da utilizzare per ampliare il numero di posti da offrire ai giovani che vogliono vivere questa esperienza altamente formativa e stimolante, senza mai ottenerlo.  Siamo, forse, l’unica pro loco d’Italia che non è ospitata in locali comunali. Utilizzando solo mezzi propri siamo riusciti ad assicurare non solo questo servizio,  ma anche esperienze ed iniziative che tutta la nostra città ha goduto.  Tutto sempre nel rispetto istituzionale e sempre con disponibilità immediata ed incondizionata.  Questo Comune,  dissestato,  che non ha capacità di spesa, in un atto di grande generosità,  lancia l’iniziativa di istituire un’altra pro loco. Mai visto, mai accaduto che un’alta carica comunale,  sul sito che pubblicizza l’attività del comune,  col partecipe entusiasmo del sindaco,  citando non a caso la biblioteca comunale (il comune la darà come sede alla istituenda nuova pro loco?), usando impropriamente l’immagine del logo “pro loco”, chiede ai cittadini di aderire. Aprite gli occhi questo soltanto posso dire ai miei concittadini. Non ci sono altre parole dunque per descrivere l’insana idea partorita dall'”eccelsa mente” di chi anziché preoccuparsi veramente della città, scalda la sedia in amministrazione e pensa alle battaglie e alle barricate personali.

Giovanna Scarano

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