Bacoli (Na) – Eletto per la prima volta a 28 anni nel 2015, il suo primo mandato termina dopo soli 13 mesi. Ci riprova nel 2017 e per una manciata di voti perde al ballottaggio contro Giovanni Picone che si dimetterà dopo 10 mesi circa. Nel 2019 allora Josi Gerardo Della Ragione ci riprova ancora e stravince con oltre il 62%. Questa volta però la squadra è forte e ad oggi Della Ragione è solidamente alla guida della città. Una città che nel corso di questi anni sta cambiando radicalmente faccia. La pandemia da Covid non ha fermato l’amministrazione Dalla Ragione ed oggi il 35enne primo cittadino, sta riuscendo in una vera è propria impresa: quella di trasformare Bacoli in una moderna e funzionale città. I problemi non mancano ma Della Ragione con la sua squadra non si arrende e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Ed è lui stesso a raccontarci come tutto ciò sia possibile.
Nel 2015 è stato eletto sindaco di Bacoli. Ma quel mandato non ebbe vita lunga. Nel 2019 una nuova elezione che la vede tutt’oggi alla guida del suo paese. Cosa le ha insegnato la fine prematura del suo primo mandato?
Nel 2015 dopo un percorso in consiglio comunale tra i banchi dell’opposizione riuscimmo a vincere le elezioni. Un percorso che andò dal 2010 al 2015 molto complesso fatto di tante battaglie e la gente ci diede fiducia al ballottaggio con un plebiscito. Raccogliemmo quasi il 70% dei voti dei cittadini. Un successo veramente bello con una festa popolare. Il mandato durò un anno e sicuramente ci insegnò tanto. Ci insegnò che oltre all’euforia di riuscire a vincere le elezioni, la città poi va governata anche con equilibrio, con moderazione, con la capacità di fare sintesi e di riuscire a creare una sinergia forte tra tutti i consiglieri comunali. Consiglieri che poi quando si governa abbiano la capacità di essere forti e di mettere in campo gli slogan della campagna elettorale. La città ha bisogno di continuità amministrativa quindi se nella fase di governo del 2015 facevamo ad esempio 10 cose alla settimana abbiamo oggi capito che è meglio farne 5 e spiegarle bene alla città, farle comprendere, farle sedimentare nei cittadini e nei consiglieri comunali coinvolgendo tutte le parti sociali. L’esperienza amministrativa del 2015 ha fatto maturare tutti noi sia politicamente che personalmente. Sono diventato sindaco per la prima volta che avevo 28 anni. Oggi ne ho 35 e quella del 2015 è stata un’esperienza formativa che oggi mi permette di dire che da due anni e mezzo stiamo governando con stabilità politica il territorio.
Qual è il segreto per mantenere una maggioranza compatta?
Il segreto è quello di assumersi la responsabilità delle scelte, di essere in prima linea tutti i giorni, di condivider le azioni con tutti e di far sentire tutti protagonisti di un progetto rispettando tutti i ruoli e le competenze da quelli del sindaco a quelli dei consiglieri e degli assessori. Ogni organo deve essere rispettato senza delegittimarlo ma valorizzandolo. La compattezza della maggioranza è dettata dal fatto che il programma elettorale è quello che ci unisce e l’attuazione del programma deve essere il nostro vangelo. La pandemia poi ha contribuito a fortificare l’amministrazione perché c’è stata la necessità di fare quadrato rispetto a delle istanze provenienti anche dall’esterno e questo ci ha aiutato nelle grandi difficoltà. Come comunità abbiamo vissuto contemporaneamente la pandemia, il dissesto economico dell’Ente e la carenza di personale. Molti dipendenti assunti negli anni 80, oggi stanno andando in pensione e il dissesto purtroppo non ci permette di assumere. Nonostante queste tre difficoltà, queste tre contingenze che Bacoli non ha mai vissuto, in particolar modo quella del dissesto, oggi posso dire che ho una maggioranza compatta che è ben consapevole di quello che fa e che tutto ciò che facciamo lo concertiamo e lo condividiamo.
Il suo motto è “Un passo alla volta”. Con questo modus operandi quanti obiettivi, che si era prefissato ha raggiunto e quanti ancora spera di raggiungerne?
Si lo slogan è importante perché tutte le fasi della nostra amministrazione, della nostra attività politica come movimento FreeBacoli sono state sempre caratterizzate da slogan. Il primo slogan nel 2015, “Vamos” era un po’ un modo per scuotere la comunità. Un monito molto giovanile molto sfacciato per sfidare i potentati del territorio e devo dire che fu un monito vincente. Poi c’è stato un altro monito che era “Tutta un’altra storia” e quindi raccontare che era possibile fare, fare bene, vincere ma anche governare con altre impostazioni e in fine oggi “Un passo alla volta” che è un Vamos più maturo nel senso che racconta la necessità di cambiare ma di farlo un passo alla volta, di raccontare che i miracoli non si fanno, di dire chiaramente che se c’è bisogno anche di asfaltare una strada o rifare il pavimento di una villa pubblica o di fare la pubblica illuminazione, aggiustare una fogna, c’è necessità di farlo passo dopo passo perché sono interventi a volte veramente strutturali. La città questo lo ha compreso. Vede i cambiamenti e si rende conto che sta cambiando e cambia un passo alla volta perché se corriamo a lungo andare saremo sempre di meno a correre perché molti cadranno a terra per la fatica. Invece un passo alla volta riescono a farlo tutti e noi tutti quanti insieme dobbiamo procedere.
Lo sviluppo del territorio dagli interventi fatti sembra essere sempre all’ordine del giorno. Quali i prossimi sulla sua agenda?
La nostra agenda si contraddistingue innanzitutto per un evento per noi e per tutti i campi Flegrei fondamentale ovvero che Procida sarà capitale della cultura. Partiremo tra poche settimane. A Marzo parte la rassegna degli eventi. E’ importante perché l’Italia pone al centro dell’attenzione culturale turistica finalmente nuovamente la città Flegrea e noi ne siamo onorati. Procida è di fronte Bacoli e gli obiettivi sono valorizzare al massimo questo evento. Puntiamo sulle vie del mare dei tre poli bacolesi che sono Marina Grande, Baia e soprattutto Torregaveta che ci permette il collegamento con la linea della ferrovia Cumana e con gli autobus. Altro obiettivo è l’apertura della stazione di Baia che è chiusa da 25 anni. Finalmente si è sbloccato il contenzioso giudiziario tra la ditta appaltante e la regione Campania e quindi entro il 2024 è prevista l’apertura della prima stazione archeologica della linea Cumana a Baia. Sarà la terza stazione presente sul territorio di Bacoli. Un’opera strategica per la città in un’ottica turistica ma anche per il popolo bacolese che deve raggiungere Napoli. Ci sarà poi l’apertura di Villa Ferretti come sede universitaria che avverrà quest’anno. A breve ci sarà l’approvazione del Puc che a Bacoli non è aggiornato dal 1976. Ho 35 anni e sono nato nel 87 quindi l’ultima volta che è stato aggiornato mia madre aveva 10 anni. Poi ovviamente ci sono i temi legati ai fondi del PNRR su cui stiamo lavorando tanto perché c’è bisogno di progettare e di farlo bene anche con i pochi dipendenti che abbiamo. Ci stiamo caricando di un grosso onere per ottenere finanziamenti importanti. Ad esempio abbiamo già ottenuto il finanziamento per realizzare il primo ospedale a Bacoli. Dopo oltre 50 anni ci sarà un ospedale di comunità che è una sorta di struttura a metà tra un ospedale e le cure a casa. Sarà dotato di reparti e di circa 10 posti letto. Bacoli era carente di questa tipologia di primo soccorso. In sostanza abbiamo tutta una serie di interventi su cui stiamo lavorando veramente tanto.
La camorra ha ramificazioni ovunque. Il peso di questa consapevolezza quanto incide sul suo lavoro quotidiano di amministratore di una città come Bacoli?
La camorra è una piaga per tutte le amministrazioni. L’atteggiamento camorristico è una piaga. Il fare camorristico che non è caratterizzato da un ambiente particolare, ha segnato per anni anche l’agire politico sui nostri territori. Un agire, anche amministrativo, che ha puntato a difendere i pochi e non il territorio. E’ di tutta evidenza che anche nei nostri territori esiste ed è esistita la mano della malavita organizzata. Bacoli ha diversi beni confiscati alla camorra. Uno in località Bellavista diventerà una casa della socialità con ragazzi disabili che saranno avviati appunto alla socializzazione. L’altro è Villa Ferretti che sarà la prima sede universitaria. Un parco pubblico con teatro all’aperto e spiaggia libera. Stiamo provando e raccontare, a dimostrare con i fatti che lo Stato è più forte della camorra e che attraverso i comuni può valorizzare il patrimonio criminale a beneficio di tutti. In questi anni ho avuto modo di confrontarmi con momenti di difficoltà, di pressione, di intimidazione. Questo non mi ha mai scoraggiato e quindi noi continueremo a fare la nostra parte a beneficio della città. Nel corso di questo mio mandato il giorno prima della proclamazione a sindaco ho ricevuto una minaccia di morte. La notte prima altra minaccia attraverso una chiamata telefonica anonima. Dopo pochi mesi dei proiettili in una busta anonima in municipio. Nonostante questo siamo andati avanti e non ci fermeremo. Andremo avanti a testa alta e con il sostegno dei cittadini, delle istituzioni, delle forze dell’ordine in cui confidiamo per portare avanti un mandato che sicuramente tende alla giustizia sociale attraverso l’attuazione dei più basilari principi di legalità.
Giovanna Scarano