Giugliano (Na) – Hanno fatto irruzione nel campo nomadi di Via Carrafiello, e si sono trovati dinanzi uno scenario agghiacciante. E’ quanto successo stamane agli uomini della Compagnia dei carabinieri di Giugliano, unitamente agli uomini del gruppo di Castello di Citerna, supportati anche dagli uomini dell’Esercito Italiano impegnati nell’operazione strade sicure “terra dei fuochi” a disposizione della Prefettura. In aggiunta anche agenti della polizia metropolitana e personale tecnico dell’Enel. In un ambiente a dir poco precario, tra sporcizia e rifiuti di ogni genere, vivono uomini, donne, bambini e animali, Quest’ultimi, tra cui un agnello ed un montone, tenuti in condizioni pessime, legati con delle corde a grate arrugginite, galli svolazzanti su ogni tipo di rifiuto. E’ stato ritrovato un tubo di plastica, posizionato poco sotto l’asfalto, come unica conduttura per portare acqua all’interno del campo. Acqua utilizzata sia per dissetarsi sia per altri utilizzi. Nel corso delle perquisizioni i militari hanno identificando i presenti e hanno sequestrato diverse auto. Tutte disseminate nel campo, e senza assicurazione. Qualcuna è risultata essere provento di furto ma i proprietari dovranno rinunciare ancora per qualche giorno a rimettersi alla guida, perché volante, scatola del cambio e sedili sono spariti. Il conto finale sarà di 53 auto sequestrate, portate via a più riprese da carovane di carroattrezzi, 10 le carcasse rilevate e rimosse. Sono stati rinvenuti anche centinaia di metri di fili di rame finissimo, sottratti da chissà quale impianto. L’oro rosso che, rivenduto, frutta fino a 10 euro al chilo. I carabinieri lo hanno trovato nel cofano di un furgone e lo hanno sequestrato. Un uomo è stato denunciato per guida senza patente. Ha provato ad uscire dal campo da una stradina sterrata. Guidava un piccolo furgone. Ma è stato bloccato dagli uomini dell’Arma che hanno circondato il campo.
Il Campo di Via Carrafiello è circondato non solo dai carabinieri ma soprattutto da baracche di fortuna e rifiuti. Tonnellate di rifiuti di ogni genere. L’aria nella zona e tutt’intorno è irrespirabile. I fumi neri salgono a spirale verso il cielo, impregnano anche i vestiti. Fornaci sparse tra carcasse di auto e furgoni, frigoriferi, passeggini, forni ancora fumanti. Topi, vivi e morti. Gatti che gli danno la caccia. E ancora pneumatici, divani, scarpe, televisori, vasche, vernici. Poi giocattoli. Macchinine, robot senza braccia, bambole spettinate, bici senza ruote. Abbandonati, coperti di terra e polvere. Qualcuno intrappolato tra cavi di acciaio e scarti di edilizia. I bambini del capo, privi di giochi, si arrangiano con quello che trovano, tant’è che un bambino gioca all’aeroplanino con una cerniera di metallo, di quelle per armadi. I bambini, alla vista dei militari non si nascondono anzi, sorridenti gli vanno incontro, sperando forse inconsciamente che questo controllo possa essere l’inizio di una nuova vita. Sperando che le istituzioni possano “accorgersi” di loro, e consentirgli di vivere in condizioni decenti senza doversi preoccupare di fare lo slalom tra i rifiuti per evitare di mettere i loro piedini tra gli escrementi o peggio ancora tagliarsi a causa di un ferro arrugginito.
All’interno del campo nomadi è giunto anche personale dei servizi sociali , per verificare le condizioni degli abitanti e soprattutto quelle di tanti bambini, dei quali, unitamente all’incessante lavoro degli uomini dell’Arma, si assicureranno che frequentino la scuola dell’obbligo.
Giovanna Scarano