Sant’Antimo, Angelo Ferrillo ai giovani dell’Associazione Agorà di Giuseppe Italia grida ancora una volta “Stop ai roghi tossici” e punta il dito contro la classe politica che ha il dovere di intervenire immediatamente senza se e senza ma contro la piu grande strage del nuovo millennio.
Sant’Antimo – La parola “conferenza” (che deriva dal verbo latino “conferre”, “portare insieme”) etimologicamente significa colloquio tra due o più persone per trattare di cose gravi,ed è ieri sera a Sant’Antimo presso la sede dell’Associazione Agorà, dove c’è stato un vero e proprio colloquio tra persone competenti e spettatori sul dramma dei roghi tossici. Ospite d’onore Angelo Ferrillo, presidente dell’associazione “La terra dei fuochi”, che si occupa della combustione e dello smaltimento illegale dei rifiuti speciali e non.
Il primo e breve intervento è spettato a Salvatore Todde, coordinatore Giovani Agorà, che ha iniziato il suo discorso ricordando la contestata affermazione fatta dal ministro della salute, Renato Balduzzi, quando a Gennaio nel corso di un incontro ad Aversa ha dichiarato che non c’è nessunnessocausale tra l’esposizione a siti di smaltimento di rifiuti e specifiche patologie
Il coordinatore Giovani Agorà ha invece confutato quanto dichiarato dal ministro riportando alcuni studi fatti ultimamente sull’acqua di Villaricca e Qualiano, studi che verificano la presenza di sostanze inquinanti in essa e il conseguente aumento del 24% del tasso di mortalità per tumori nell’area Nord di Napoli.
E proprio da questi dati ha preso inizio il lungo discorso di Angelo Ferrillo.
Dopo una breve storia dell’associazione, dopo la presentazione del sito di denuncie da lui creato (www.laterradeifuochi.it) , dopo averci definito le novità che il loro lavoro ha apportato a quello precedentemente svolto da Lega Ambiente, ha poi posto l’accento su quelle che poi sono le reali matrici del problema dei rifiuti tossici: un deficit di offerta di smaltimento e l’assenza di un impianto per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi, non solo nell’area Nord di Napoli, né soltanto nella regione Campania, ma nell’intera Italia.
Anche se gli studi ed i video denuncia di Angelo Ferrillo riguardano l’intera regione, la “terra dei fuochi” è però identificata nel triangolo Giugliano – Afragola – Villaricca. Gli studi di Ferrillo e dei suoi collaboratori sono iniziati nel 2008 proprio in queste “terre bruciate”, ove lui si recava personalmente riprendendo i roghi e soprattutto l’inefficienza e l’indifferenza delle istituzioni in merito.
Scopo del sito è proprio quello di voler creare dei precedenti affinchè tutti, istituzioni in primis non possano più giustificarsi, non abbiano più un alibi… o meglio dovrebbero! “Ciò che realmente manca – ha dichiarato Ferrillo – è proprio la volontà politica di intervenire”.
Non c’è bisogno di studi per dimostrare che i roghi sono nocivi. In un video mostrato sullo smaltimento di rifiuti tossici come l’amianto, ha colpito l’intervento di un dottore dell’ospedale Monaldi di Napoli, Gerardo Ciannella, che ha sottolineato “che dall’analisi di circa 255 cartelle era emerso un aumento dei tumori del 45%.“
Ma ci vuole uno scienziato per capire che i roghi di amianto e di materie speciali inquinano? E non solo… anche i roghi edilizi (combustione di legna non trattata) e quelli casalinghi (quando si brucia nei caminetti di casa propria la plastica) contribuiscono a questa violenza dell’ambiente. È vero non esiste un nesso di casualità tra tumore e combustione dei rifiuti, ma dinanzi a certi indignosi “falò” occorre attendere una dialettica politica che dimostri tale sospetto per mettere in moto le istituzioni?
Angelo ha spiegato inoltre come la situazione si sia aggravata e come nulla si sia mosso dal 2008 ( facendo notare che anche la Chiesa, quella che dovrebbe essere la massima istituzione, ha taciuto a riguardo per anni e solo ultimamente si è attivata).
Sono state proposte soluzioni come dal SISTRI (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti), che è stata poi bloccata dalla Corte dei Conti; o ancora un Registro dei tumori, che in un paese civile dovrebbe esistere a prescindere, ma che comunque mostra un approccio descrittivo della tematica e non analitico e risolutivo.
“Non esiste una normativa chiara in merito – ha aggiunto Ferrillo – fino ad ora nessun politico si è mostrato realmente interessato ad accogliere le nostre istanze ed aiutarci ad affrontare il problema e non a girarci intorno. Che dietro lo smaltimento di rifiuti si nascondono grossi affari economici illegali è evidente a tutti, stupisce – prosegue- come le industrie siano state così prive di lungimiranza e di intelligenza da non capire che i rifiuti erano il nostro tesoro”.
L’unico obiettivo raggiunto da “Terra dei fuochi” è la sensibilizzazione, con l’intento non di fare terrorismo psicologico, ma di invitare tutti ad interessarsi.
Il manifestarsi dei tumori è solo l’apice di una serie di patologie a cui si è sottoposti, difatti alcuni casi di infertilità di coppie giovani e sane sono conseguenza dell’inquinamento ambientale. Questi sono solo i primi sintomi dell’intolleranza del corpo rispetto all’inquinamento dell’aria…il cancro è l’ultimo stadio!
Due parole significative usate dal presidente dell’associazione Agorà, il dott. Giuseppe Italia, aperto e chiuso la conferenza: precarietà culturale e omertà sociale. “Oggi manca la cultura del vivere nel rispetto dell’ambiente, la società cambia se cambiamo la nostra mentalità – ha dichiarato Peppe Italia – L’omertà sociale non fa altro che gravare sulla nostra salute. Noi non siamo cavie da esperimento! Dobbiamo lottare tutti insieme per questa causa che riguarda tutti, nessuno escluso” conclude.
Mina Puca
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