Le donne facevano i sopralluoghi, tra queste anche Raffaella Verde nipote di Francesco detto “o’ Negus”.
Sant’Antimo – Numerosa banda di rapinatori arrestata all’alba dai carabinieri. Tra gli arrestati anche la nipote di Francesco Verde detto “o’ Negus”. Stamani i carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta coordinati dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere hanno tratto in arresto nove persone tra cui sei donne, tutti responsabili di varie rapine messe a segno nel casertano e nel napoletano. Le indagini hanno avuto inizio nel 2011 a seguito di una rapina messa a segno a Macerata Campania ai danni della gioielleria “Emozioni d’Oro”. Le sei donne hanno avuto un ruolo rilevante in tutti i colpi, poiché le donne avevano il compito di fare prima dei sopralluoghi per poi dare il lascia passare agli uomini per mettere a segno il colpo. Ed è proprio grazie al lavoro delle donne all’interno della banda che è stato possibile poter individuare tutti i componenti del gruppo. Difatti grazie a dei fotogrammi registrati da alcune telecamere di videosorveglianza di una gioielleria è stato possibile individuarne alcune, ed individuare anche i tre rapinatori uomini mentre mettono a segno la rapina. Anche grazie ad alcune intercettazioni telefoniche tra donne è stato possibile poter risalire a tutti componenti del gruppo. Tra di loro parlavano utilizzando un linguaggio in codice, come “dobbiamo andare a comprare le scarpe” oppure “le abbiamo comprate le scarpe”. Ma nonostante abbiano cercato di stare attente gli uomini della Benemerita sono riusciti ad individuarle e a risalire a tutti i componenti della banda. Del sodalizio criminale faceva parte anche Raffaella Verde 37enne figlia di Domenico Verde detto “menecone” fratello di “o’ Negus”. Raffaella Verde è la vedova di Bruno Antimo Flagiello ucciso nel novembre del 2005 a Sant’Antimo a seguito di un agguato in via Sant’Anna. Avendo razziato un bottino complessivo di quasi un milione di euro, i nove rapinatori sono accusati di tre rapine ed una tentata rapina, per tutti si sono spalancate le porte del carcere.
Giovanna Scarano
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