Tutti sapevamo da tempo, da anni, di mangiare, bere e respirare, cibi, acqua e aria contaminata pericolosissima per la nostra salute. Eppure solo in pochi hanno cercato di fare qualcosa, ma come dice un proverbio “una sola noce nel sacco non fa rumore”. Così è stato. Nel frattempo, con gli anni che passavano, uomini, donne e bambini si ammalavano di tumore e nel giro di pochissimi mesi lasciavano i propri cari tra la rabbia e la disperazione. Da un lato c’era chi cercava di far sentire la propria voce, dall’altro invece proprietari terrieri che per qualche migliaio di euro hanno permesso di contaminare i propri terreni gettandoci tutti nella braccia della morte. Poi improvvisamente, nonostante per anni varie associazioni abbiano segnalato il problema, abbiano chiesto interventi immediati; i riflettori sono stati puntati sul “Triangolo della morte”. E’ bastato che un pentito parlasse per attirare l’attenzione delle istituzioni, che al sol sentire che quei cibi finiscono sulle tavole di TUTTA L’ITALIA, e che quindi a morire di cancro non siamo solo noi campani, ma anche loro ed i loro figli posso essere colpiti; per iniziare a discutere del problema. Si dice che aziende del nord hanno sversato nei nostri terreni rifiuti tossici, di sicuro con la complicità dei proprietari e credo anche con la complicità dei politici locali. Mi è difficile pensare che in un affare del genere, i NOSTRI CARI POLITICI, non abbiano fatto la loro parte per intascare qualche euro. La colpa adesso a chi la diamo alla camorra? Si senza dubbio, ma a volte la camorra non siamo anche noi? Noi che vendiamo la nostra vita e quella degli altri per soldi? Noi che sapevamo e abbiamo taciuto perché così ci conveniva? A pagare sono state delle anime innocenti. Malavitosi, politici e proprietari terrieri collusi non hanno forse alcuna pena da scontare? Non sono forse loro i primi a dover pagare per questo scempio umanitario che si sta compiendo nella nostra terra? La VITA è un dono che ci è stato dato, non svendiamola così come fece Giuda con Cristo per soli 30 denari. E’ giunto il momento di dire basta, pretendiamo cibo sano ma non ad un costo maggiorato. Pretendiamo di vivere nel rispetto delle regole, senza dover pagare con la nostra stessa vita.
Giovanna Scarano
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