Pozzuoli, estorsioni agli imprenditori. Cinque ordinanze per il clan Beneduce – Longombardi

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Pozzuoli, estorsioni agli imprenditori. Cinque ordinanze per il clan Beneduce – Longombardi

Pozzuoli – Dicevano che avrebbero garantito “tranquillità”, così giustificavano il pizzo gli uomini del clan camorristico   Beneduce – Longombardi operante a Pozzuoli e zone limitrofe. Stamane  il nucleo operativo della compagnia dei carabinieri di Pozzuoli ha eseguito cinque ordinanze di custodia cautelare emesse in carcere nei confronti di Gaetano Beneduce e Gennaro Longombardi entrambi capi dell’organizzazione camorristica. Ad essere colpiti dall’ordinanza altri tre affiliati del clan: Francesco Saverio  Di Costanzo, Giacomo Russolillo, e Vincenzo Caiazzo  poiché gravemente indiziati per una serie di estorsioni aggravate ai danni di imprenditori della zona flegrea, operanti nel settore della meccanica e dell’ installazione di piscine. L’attività estorsiva che durava da dieci anni circa, ha visto nel corso degli anni l’avvicendarsi di varie persone che di volta in volta si alternavano nel ruolo dell’esattore garantendo tranquillità sotto forma di fittizia “guardiania”. fondamentale importanza per la risoluzione delle indagini sono state sia le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia sia  un importantissimo documento sequestrato nel corso delle indagini nel 2010 in possesso di un componente della famiglia Pagliuca, allora reggente dell’organizzazione criminale. La lettera riportava l’elenco degli imprenditori  che avevano sempre pagato il “pizzo”, tra i cui nomi figurano i due imprenditori implicati nella presente vicenda estorsiva.  Con l’avvicinarsi delle festività natalizie, e con la riscossione da parte dei caln del cosidetto “pizzo di Natale”, ha svolto un ruolo fondamentale per la repressione del fenomeno nell’area flegrea la collaborazione degli imprenditori sotto estorsione. 

Giovanna Scarano

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