Sant’Antimo (NA) – Si erano industriati per “gli affari” e nella mansarda sopra la loro abitazione avevano realizzato una vera e propria serra per la coltivazione in grande stile di cannabis indica, senza risparmio nell’acquisto di materiali. Sotto la lente dei militari dell’Arma della locale tenenza sono finiti Arcangelo e Francesco Cappuccio, padre e figlio rispettivamente di 55 e 26 anni, residenti in via Giordano Bruno, entrambi già noti alle forze dell’ordine per reati in materia di droga. Dopo aver avuto modo di rilevare nel corso di servizi di controllo, che essendo una semplice abitazione nella casa venivano trasportati quantitativi di fertilizzanti incongruenti, e tenuto conto dei “trascorsi” dei due, i militari dell’Arma hanno organizzato la perquisizione a sorpresa. Dopo aver circondato l’edificio i carabinieri hanno fatto irruzione e bloccato padre e figlio procedendo all’ispezione dell’abitazione. Nella mansarda hanno ritrovato 73 piante di cannabis indica messe a crescere, per un peso complessivo di circa 10 chilogrammi, altre piante che avevano già raggiunto la massima concentrazione di principio attivo, messe a essiccare in attesa del successivo confezionamento, anche, ventilatori, stufe, lampade riscaldatrici, un termometro, ben 9 trasformatori – gruppi di continuità per l’erogazione costante di energia elettrica. attenti e miticolosi nel proprio “lavoro”, padre e figlio avevano realizzato la serra per fare in modo che vi fossero riprodotti i ritmi giorno-notte e che vi fossero temperatura e umidità costante. Non potendo rischiare che l’eventuale discontinuità nella fornitura di energia elettrica potesse rovinare o modificare la qualità delle piante e, del conseguente raccolto, i due avevano anche fatto in modo che vi fosse continua alimentazione elettrica alle attrezzature dedicate alla produzione di “erba” di buona qualità. Mentre padre e figlio sono stati tratti in arresto e tradotti presso la casa circondariale di Poggioreale, tutto il materiale e la mansarda, tenuta con un ordine e una pulizia quasi maniacale, sono stati sottoposti a sequestro.
Giovanna Scarano
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