Napoli – Il popolo napoletano diventa protagonista di una gogna mediatica. Dopo gli accadimenti dello scorso 3 maggio all’Olimpico, in occasione della finale di Coppa Italia, è partito da parte dei media un accanimento senza esclusione di colpi nei confronti della città di Napoli e dei tifosi dell’omonima squadra. Mentre Genny a’ carogna e la presunta inciviltà del tifoso napoletano riempiono le prime pagine dei quotidiani nazionali, a Ciro Esposito è riservata la quarta/quinta pagina. La lotta tra la vita e la morte del supporter partenopeo diventa quindi notizia di secondaria importanza; il presunto carnefice, fino ad accertamento dei fatti, Daniele De Santis non è quasi mai menzionato fatta eccezione per qualche piccolo trafiletto. Le grandi emittenti televisive creano talk show ad hoc; infiniti sproloqui e dossier ripetitivi hanno come unico intento infangare Napoli e i suoi cittadini. Il sindaco della città partenopea, Luigi De Magistris ha dichiarato: ” No a processi mediatici che usano i soliti cliché riducendo una città a un capo ultras”. Napoli è considerata come fulcro di malessere, criminalità e camorra in un’ Italia, in cui la democrazia è un concetto utopico. I cori indegni, gli assalti, le minacce subite dai tifosi napoletani durante le trasferte vengono completamente taciuti, mentre viene invece sottolineato lo sfottò di risposta della curva azzurra. L’esposizione del sacchetto di rifiuti, la mascherina sul viso sono gesti razzisti, e vanno considerati e descritti come tali. L’Inno di Mameli è fischiato negli stadi italiani, a dimostrazione della poca voglia di essere tutti “Fratelli d’Italia”. La tifoseria napoletana non è costituita solo da malviventi come riportato dai media in questi ultimi giorni. Lo stadio San Paolo, sebbene in brutte condizioni, ogni domenica ospita dai ragazzi alle famiglie, dai bambini agli anziani. Pranzieri ancora fumanti, casatielli e panetti ripieni accompagnano la tifoseria azzurra sugli scomodi spalti ormai usurati dal tempo. La condivisione e l’ amore per la squadra del cuore sovrastano i problemi quotidiani, regalando novanta minuti all’insegna della spensieratezza. Perchè fa notizia solo la Napoli della camorra e della criminalità? Perchè far convergere i problemi dell’Italia a una sola città? Restituiamo dignità a un popolo e a una città ricca di storia e d’ arte.
Rosaria Rocca
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