Grumo Nevano (Na) – Dopo due giorni dalla notizia della chiusura, inaspettata, del plesso di via Vespucci, per cause legate alla mala gestio della res publica, le domande che molte mamme si fanno e tra queste anche io, sono tante. Preso atto che tanti bambini hanno scampato il pericolo, perché qualcuno dall’alto ha così stabilito, adesso ci chiediamo che fine faranno i nostri figli? Da due giorni l’amministrazione comunale (ed è il minimo che potesse fare visto il grande ritardo con cui si è resa conto di avvisare che la scuola non era proprio sicura), assieme al dirigente scolastico, stanno cercando la soluzione migliore. Beh, se ci si sofferma un pò sui numeri le somme si tirano facilmente. Le sezioni sono 9, le aule disponibili sul territorio non sono molte, quindi fate voi i conti! Ma questo, a mio avviso, è solo uno dei tanti aspetti da considerare poiché non dobbiamo considerare meno importante il benessere dei bambini. Anzi, quella è la prima cosa che bisogna tener presente e salvaguardare. Non dimentichiamoci, che i bambini oltre ad essere legati agli amici, alle maestre, sono legati alla struttura, alla classe, entro la quale hanno imparato a muoversi e familiarizzare.
Hanno acquisito delle abitudini, come l’alternarsi sui giochi, la visione, a turno tra le sezioni, dei filmati; tutte attività, che presuppongo non potranno più svolgere, o svolgeranno con difficoltà, essendo dislocati nelle varie aree sul territorio. Qualcuno però, nell’esporre queste mie preoccupazioni, mi ha risposto, con un tantino di cinismo, che questi sono aspetti secondari. Adesso la priorità è cercare le aule. Certo la priorità è e deve essere quella, perché i bambini non possono non andare a scuola, sebbene per la materna non vi è l’obbligo. Visto che si parla di aule messe a disposizione presso il plesso di via Quintavalle dove ha sede l’istituto comprensivo Matteotti – Cirillo, e non parlo del Micro Nido, mi chiedo: i bambini della materna, quindi dai 2 anni e mezzo ai 5 anni e mezzo; saranno sottoposti ad una promiscuità per la condivisione degli spazi comuni, tipo i bagni? Non credo che questi interrogativi siano sbagliati, anzi, sono certa che molte mamme cominciano a riflettere su tanti aspetti e abitudini che caratterizzano la giornata scolastica dei nostri bambini. Non diamo per scontato tutto ciò, è inevitabile che dei bambini così piccoli, e abitudinari, legati alle loro cose ed anche alla loro classe – perchè tutto ciò fa parte della psicologia del bambino – subiscano un trauma. Mi auguro che le scelte che faranno, siano fatte con il cuore, e non solo legate al tempo, così da poter sbandierare che gli alunni hanno ripreso la scuola dopo pochi giorni, senza però tener conto di una serie di fattori legati al benessere del bambini. Bisogna inoltre, tutelare il lavoro delle docenti, tutte eccellenti e professionali; senza dubbio fiore all’occhiello per il circolo didattico Giovanni Pascoli. Le decisioni vanno ponderate, per questo mi auguro che la smettano di giocare a rischiare sulla vita dei nostri bambini.
Giovanna Scarano
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