Marcianise (CE) – Può una serata tranquilla trasformarsi in un vero incubo? Si, tutto è possibile quando un gruppo di malviventi, la cui esistenza e pericolosità è nota; entra in azione e mette a segno l’ennesimo furto. Le vittime questa volta sono una famiglia della provincia di Napoli, papà, mamma ed una bimba di soli 4 anni. I tre decidono di trascorrere un sabato pomeriggio al centro commerciale Campania a Marcianise, e dopo aver fatto qualche acquisto, il papà esce dal centro commerciale per lasciare le buste in macchina, per poi ritornare all’interno e raggiungere il resto della famiglia. All’uscita, per rincasare, recatisi al parcheggio dove avevano lasciato l’auto, una Renault Captur; non l’hanno trovata. Dopo un primo momento di smarrimento, pensando di aver sbagliato postazione; si sono resi conto che l’auto era stata rubata. A quel punto, chiedono aiuto alla vigilanza che è presente nell’area parcheggio,e dopo un giro di perlustrazione, effettivamente non ritrovano l’auto. Il vigilantes raccoglie i dati personali del proprietario dell’auto, mentre le vittime si accertano della presenza delle telecamere installate su un palo. Alle 21.30 decidono di telefonare ai carabinieri di Marcianise, ai quali raccontano l’accaduto e segnalano la targa dell’auto rubata. Dopodiché decidono di recarsi personalmente alla stazione dei carabinieri, ma vista l’ora le 22.30, i militari non possono raccogliere la denuncia perché tardi. Stamane le vittime, sono ritornate nel parcheggio del centro commerciale Campania, dove il vigilante di turno ha confermato che quel posto è preso di mira da un gruppo di delinquenti specializzati in furti d’auto, particolarmente Smart, Renault, RengeRover ed Evoque; e che i furti avvengono in un tempo record di 19 secondi con accessori super tecnologici. Dopo aver acquisito informazioni, i malcapitati si sono recati nuovamente presso i carabinieri di Marcianise, sperando di poter sporgere denuncia, ma ironia della sorte, anche questa volta non è stato possibile perchè sprovvisti della connessione intranet. Alla fine, si recano presso la tenenza dei carabinieri di sant’Antimo dove riescono a verbalizzare quanto accaduto. “Siamo scossi – ha dichiarato una delle vittime – ma ad essere più scossa è la nostra bimba, che a soli 4 anni ha dovuto subire tutto lo stress e l’andirivieni per sporgere la denuncia” conclude. Una storia che ha dell’incredibile, poichè se lo stesso vigilante ha dichiarato che c’è una banda che mette a segno dei furti in 19 secondi, ed ha come obiettivo delle macchine ben precise, come è possibile che questi criminali non siano identificati ed acciuffati?
Redazione
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