Napoli – Conosciuto da molti come una persona perbene, educata e rispettosa, Salvatore è un cittadino napoletano vittima di ingiustizie burocratiche, e che purtroppo paga lo scotto di chi “non ha Santi in Paradiso”. Nato a Napoli, fin da subito la vita non è stata clemente, ma lui non si è mai arreso e da buon napoletano si è tirato su le maniche ed ha cominciato a lavorare. La passione per la musica poi gli ha dato la possibilità di girare il mondo montando palcoscenici per le grandi star del rock. Tutto sembrava girare per verso giusto, ma la gioia di una vita normale svanisce molto presto, perchè a causa di problemi di salute Salvatore è costretto ad abbandonare quel lavoro e ritorna a Napoli. Quì nella sua amata città, sebbene conosciuto da tutti, Salvatore cerca aiuto, ma nessuno è disposto a tendergli una mano. Così potendo contare solo sulla pensione minima di invalidità di 285 euro mensili, Salvatore trova riparo in un tugurio freddo, umido e con infiltrazioni in un basso di Napoli. Le condizioni di salute peggiorano, e Salvatore è costretto a trascorrere molti giorni in ospedale, ed è lì che incontra Daniela, un angelo fatto donna, che per ben due anni lo aiuta come può, ospitandolo spesso anche a casa sua. Poi, la vita sebbene gli avesse regalato poche gioie, ha deciso di infierire ancora di più su quell’uomo tanto buono e dignitoso. Arriva la comunicazione da parte dell’Inps del blocco della pensione a causa di un errore burocratico. I 285 euro che gli permettevano di pagare il tugurio, gli vengono revocati. “Non avevo scelta – racconta Daniela, la volontaria che lo segue e lo sostiene – o lo lasciavo andare per strada o lo portavo a casa mia. Lo porto da me, ci resta sei mesi, con l’aiuto anche di alcuni amici lo sosteniamo nel quotidiano anche con l’acquisto di farmaci. Mi reco da un avvocato che dopo otto mesi sblocca la situazione e Salvatore inizia a riprendere i suoi 285 euro mensili. Gli trovo un nuovo tetto, che è solo un tetto, perchè a quel prezzo è impossibile trovare qualcosa di vagamente dignitoso. Con amici lo sistemiamo un pò e lui è felice almeno ha un tetto”. Tutto sembrava procedere bene, poi l’ennesima “Spada di Damocle”. “Il primo marzo del corrente mese – aggiunge Daniela – l’Inps, per un errore dell’avvocato precedente da cui si era recato Salvatore tempo addietro, gli comunica che è in debito con loro di 10 mila euro ed inizia a trattenere 65 euro al mese dai suoi 285 euro mensili. E’ chiaro che faremo domanda di aggravamento perchè riceva una pensione ‘più normale’ ma al momento come si può immaginare la situazione è disperata. Non ha un soldo per nulla”. Nonostante i vari sforzi, Salvatore non riesce a sostenere tutte le spese, comprese quelle legali. Si mette così in moto la macchina della solidarietà, e Daniela crea un gruppo facebook “SOS Salvatore” dove è possibile reperire tutte le informazioni utili, e contribuire anche con un piccolo aiuto.
Giovanna Scarano