Grumo Nevano (Na) – Nonostante la nuova ondata di misure cautelari, l’amministrazione comunale pare che abbia deciso di continuare ad andare avanti, senza alcuna intenzione di dimettersi. Secondo alcune voci di corridoio, in una riunione di capigruppo, alcuni consiglieri di maggioranza hanno espresso la propria volontà di proseguire questo cammino politico. Una scelta a dir poco azzardata, e insensata, visto l’immobilismo degli amministratori che da mesi ormai non hanno prodotto nulla di sensato e che potesse apportare beneficio al paese ed ai cittadini. Diversamente, Grumo Nevano, dal punto di vista politico ed amministrativo, non ha mai toccato il fondo come in questo ultimo anno. Un sindaco ai domiciliari che pare non abbia alcuna intenzione di dimettersi, un sindaco f.f. che gioca a fare il sindaco, che veste i panni di primo cittadino senza essere stato eletto dai cittadini.
Un paese ormai moribondo, colmo di spazzatura in ogni angolo, privo di servizi e stracolmo di disservizi. Questa amministrazione cosa ha prodotto dall’inizio del suo mandato? Questo è ciò che si chiedono i cittadini. Tutti, ricordano con un pizzico di nostalgia, quando Grumo Nevano era centro nevralgico per la produzione calzaturiera, e non solo. Tempi belli, che ormai sono passati e per colpa di decenni di cattive amministrazione succedutesi, non ritorneranno. Questi ultimi due anni poi, il paese ha vissuto un declino spaventoso, ha toccato davvero il fondo. Eppure, nonostante vox populi raccontano la ferma volontà di voler rimanere attaccati alla poltrona, non sono passate inosservate fughe in avanti, di alcuni amministratori che, forse in preparazione delle prossime elezioni; già si stanno preparando la strada facendo ritorno “tra le braccia del primo amore”. Si profilano nuove alleanze, o meglio alleanze trite e ritrite, che di sicuro si faranno passare come il vero cambiamento per il paese. Ed è proprio a questi sotterfugi che i grumesi non dovranno cedere, ad una vecchia politica fatta di arrivisti e clientelismo, travestita da falso perbenismo.
Giovanna Scarano