Grumo Nevano (NA) – Se per gli alunni della sezione materna della Giovanni Pascoli pare essersi risolto il problema delle aule mancanti, per trenta alunni della Scuola Elementare Paritaria – Parificata “Buon Consiglio” il problema invece si pone. La struttura presente sul territorio grumese da tantissimi anni, è gestita dalla Direttrice Rosa D’errico, aiutata da un’altra sorella; meglio conosciute come le sorelle di Monsignor Don Alfonso D’errico. L’immobile di proprietà della parrocchia Madonna del Buon Consiglio, da tantissimi anni ospita la scuola “delle sorelle di Don Alfonso”, usufruendo di un comodato d’uso gratuito, che riguardava anche la casa canonica. Quattro anni fa, quando alla guida della Parocchia Madonna del Buon Consiglio vi era Don Marco Marigliano, poi deceduto; alle sorelle D’Errico, il 16 ottobre del 2014 arrivò una lettera tramite avvocato con la quale Don Marco informava sia la dirigente, che Don Alfonoso, che non aveva intenzione di rinnovare il comodato d’uso gratuito sollecitando, pertanto ad estinguere le classi entro il 5 dicembre del 2017. Don Raffaele Pagano, succeduto poi a Don Marco, comunicò al vescovo Angelo Spinillo di voler portare avanti il progetto di Don Marco, ovvero ridare il centro pastorale alla parrocchia, ma, differentemente dalle intenzione del suo predecessore; rinunciava ad usufruire della canonica, lasciandola al confratello Don Alfonso D’Errico. Nonostante la direttrice fosse stata avvisata ben quattro anni fa, ai genitori la notizia della chiusura della scuola, è giunta come una ‘spada di Damocle’. Nessun genitore, o parte di essi, erano a conoscenza che i loro figli non avrebbero potuto terminare il proprio ciclo di studi lì dove lo avevano iniziato, tanto è vero che a febbraio tutti hanno fatto anche le preiscrizioni per l’anno scolastico 2018/2019. Solo il 24 luglio scorso, nel corso di una riunione la direttrice Rosa D’Errico, ha informato i genitori che la scuola a settembre non avrebbe riaperto. Giunti a conoscenza del non rinnovo del comodato d’uso, un gruppo di genitori si è recato dal parroco Don Raffaele Pagano, chiedendo di poter rimanere nella struttura altri due anni, così da portare a termine il ciclo di studi. “Siamo stati accolti da una persona prevenuta – hanno raccontato alcune mamme – non ne ha voluto sapere e non ha voluto concederci la proroga“. Dal canto suo Don Raffaele sostiene di non trovare giusto che la scuola continui nei locali della parrocchia che possono essere messi a disposizione di tutta la comunità, e non solo a disposizione di alcuni bambini in particolare, che tra l’altro pagano per il servizio offerto. Difatti pare che per tutti questi anni, la scuola non abbia mai erogato nessun canone d’affitto alla parrocchia che invece avrebbe fatto fronte a tutte le tasse previste per legge. “Nel mese di settembre 2017 – dichiara Don Raffaele – la direttrice mi chiese che intenzione avessi, e la mia risposta, nota anche al vescovo, fu che facevo un passo avanti sulla casa canonica lasciandola al confratello Don Alfonso, mentre per il centro pastorale credo sia giusto che rientri in possesso e gestione della parrocchia. Altra sollecitazione mi è giunta a dicembre, e in quell’occasione informai anche il vescovo chiedendogli comunque di aspettare fino a giugno 2018. A febbraio poi il vescovo mandò una lettera a Don Alfonso, di cui ne era a conoscenza anche la stessa direttrice. Ma in risposta chiesero al vescovo la proroga per altri due anni per la continuità didattica. Noi abbiamo risposto che erano stati già informati quattro anni fa da Don Marco, e che avrebbero dovuto per giugno 2017 estinguere tutte le classi, e non iniziare un nuovo anno a settembre. Quindi non era affatto giusto richiedere la proroga. Mi dispiace molto per quanto successo, anche perchè sono stato accusato, come se il colpevole della situazione fossi io, quando invece c’erano tutti gli elementi dal 16 ottobre del 2014 ad oggi per cercare una nuova struttura e per metterla a norma. Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità, ed io ho la responsabilità nei confronti della comunità. Il centro pastorale è della comunità. Inoltre – conclude il parroco – tengo a ribadire che non è mia intenzione riaprire la scuola, ne con le vecchie ne tantomeno con nuove insegnanti“. Viene da chiedersi quindi perchè in questi quattro anni non si è fatto nulla per cercare una nuova sistemazione per i piccoli alunni? Perchè i genitori sono stati informati solo cinque giorni fa? Naturalmente a pagarne le conseguenze sono loro, 30 piccoli bambini che a settembre ricominceranno il nuovo anno scolastico in altre scuole inseriti in classe già formate. Questo senza dubbio sarà un trauma per i piccoli alunni, sopratutto per quelli che frequentano la materna, in quanto dovranno adattarsi non solo ad una nuova struttura e a nuovi amici, ma anche ad un nuovo metodo di insegnamento.
Giovanna Scarano