Napoli – L’ istituzione del sacerdozio durante l’ultima cena del Giovedì Santo, è per molti chierici di oggi solo un lontano ricordo a cui non fanno più riferimento. Molti sacerdoti, avvalendosi dell’autorità sociale che li contraddistingue ancora, attraverso sermoni fittizi puntano il dito verso chi sbaglia o verso chi, a loro dire commette atti impuri, come gli omosessuali. Ebbene, le pagine di cronaca, non troppo passate, ci hanno raccontato di sacerdoti che non solo non hanno osservato il voto di castità a cui sono sottoposti, bensì hanno dato libero sfogo alla propria sessualità frequentando altri uomini. Questo è senza dubbio abominevole e raccapricciante, ma lo è ancora di più quando questi atteggiamenti annientano i sogni di chi fin da piccolo custodiva nel proprio cuore il desiderio di servire Gesù. Di seguito riportiamo la lettera di un giovane napoletano ex seminarista, che aveva intrapreso la strada per diventare sacerdote. Però, come purtroppo spesso accade il marcio si diffonde rapidamente e a macchia d’olio, a tal punto da indurre il giovane seminarista ad abbandonare il suo sogno anziché cedere alla tentazione pur di indossare un colletto macchiato di ipocrisia e abomini.
“Ricordo che sin da piccolo, guardavo il colletto bianco dei sacerdoti con ammirazione, il mio sogno nel cassetto era quello di diventare sacerdote, quello di essere servo di Dio e servire la Chiesa. Così è iniziato il mio percorso nella Diocesi di [OMISSIS], ed ho avuto modo di conoscerla in tutte le sue sfaccettature. Ero finalmente stato ammesso al seminario, ero felice come un bambino che riceve le caramelle. Credevo che all’interno della Chiesa fosse tutto rosa e fiori, invece ho constatato che è tutto il contrario. All’interno del seminario ho visto e sentito cose che non mi sarei mai aspettato. Ero molto integrato all’interno delle parrocchie delle diocesi, tra queste una in particolare che si trova a [OMISSIS] , dove ho conosciuto un sacerdote che divenne il mio padre spirituale. Dopo un po’ iniziò ad avere atteggiamenti strani nei miei confronti, ed un giorno mentre parlavamo in tutta tranquillità mi mise una mano sulla gamba. Sempre nella stessa chiesa, il vice parroco ed io, frequentavamo lo stesso gruppo di preghiera, e una sera, dopo cena, mi chiese come stesse procedendo il mio percorso, e mi chiese se mi fidassi del rettore del seminario, a tale domanda io risposi si ovviamente, perché non dovrei? E lui girò il suo telefono verso di me, facendomi vedere un video del rettore del seminario seminudo, che compiva atti sessuali con un’altra persona. Insomma, un video porno amatoriale che stava girando su WhatsApp in un gruppo di soli preti della diocesi. Quelle immagini sono ancora fisse nella mia mente, eppure alla vista di quel video subito girai lo sguardo, e in quell’attimo mi cadde il mondo addosso. Da li ho capito che il seminario di [OMISSIS] era un mondo marcio, un mondo dove non potevo coltivare la mia vocazione. Lo stesso vice parroco, si appartava con un seminarista che tutt’ora è in diocesi, in procinto di diventare sacerdote. All’interno del seminario di [OMISSIS] , c’è tanta ipocrisia, l’omosessualità viene giudicata, aggredita, ma poi gli stessi che dal pulpito fanno la predica, dietro le quinte sono altre persone. Mi sembrava di stare in teatro, dove fare il prete era finzione, fosse un lavoro di ufficio, si dice la messa e poi si fa ciò che si vuole. Prima di scrivere questa lettera, ho parlato al Vescovo, il quale sapeva del video, sapeva anche alcune cose, ma non ha fatto niente per ripulire la diocesi. Non so perché tanta omertà, tanta indifferenza, per loro tutto questo era normalità. E dunque il mio sogno sin da bambino è svanito nell’arco di 5 secondi. Da allora non metto più piede in una chiesa, da quel momento in poi, ho avuto crisi esistenziali, momenti di rabbia, domande del tipo perché mi è capitato tutto questo? Dunque, ad oggi non ho ancora le risposte che cerco Anche se non credo più in niente, credo che la chiesa cattolica così come la diocesi di [OMISSIS] non merita tutta questa spazzatura al suo interno Credo che vada ripulita da tutti questi malesseri.
Con affetto
Un ex seminarista della diocesi”.
Giovanna Scarano