Grumo Nevano, omicidio Alfieri, Don Carmine Spada: “Rosa è tra le braccia di Cristo”

Grumo Nevano, omicidio Alfieri, Don Carmine Spada: “Rosa è tra le braccia di Cristo”

Grumo Nevano (Na) – Non c’è grumese o cittadino dei paesi limitrofi, che non sia stato toccato nel profondo dall’atroce femminicidio che ha visto come protagonista la giovane Rosa Alfieri. Tutti, anche i bambini delle diverse scuole del territorio, hanno affrontato l’abominevole piaga del femminicidio e commemorato Rosa. In questi giorni di grande dolore per la famiglia Alfieri, di grande conforto e sostegno sono le parole di Don Carmine Spada, parroco della Basilica di San Tammaro Vescovo.

I fedeli della Basilica di San Tammaro Vescovo, in Grumo Nevano, unitamente a tutti i cittadini, si unisce al dolore che ha colpito la famiglia Alfieri per la triste dipartita della giovane Rosa. La morte di Rosa diventi un monito per tutti ad avere rispetto della vita, dono di Dio, che deve essere sempre tutelata, dal concepimento al naturale tramonto. Tutelare la vita è un dovere di tutti noi e non possiamo mettere in atto azioni volte a provocare la morte di una persona – continua Don Carmine – L’uccisione volontaria di una persona è sempre da considerarsi contraria alla dignità dell’essere umano, perché la vita è un dono di Dio e appartiene a Dio. Il dolore che tutti stiamo provando ci deve spronare a non compiere più azioni simili, a nessuno, uomo o donna, giovane o anziano: “il grido non ascoltato di Rosa” è lo stesso grido che oggi non riusciamo a sentire di quelle donne che continuano a essere vittime di violenza.

In questo momento particolare non possiamo fare altro che pregare per le donne vittime di violenza, perché vengano protette dalla società e perché le loro sofferenze siano prese in considerazione e ascoltate da tutti. Oggi non possiamo fare altro che pregare per la famiglia Alfieri, per i genitori, i fratelli, il fidanzato e i parenti e amici tutti, perché il Signore doni loro forza in questo momento di particolare sofferenza, certi che Rosa è tra le “braccia di Cristo” e “sotto il manto della Madonna”. Infine – conclude – non possiamo fare altro che pregare per il responsabile di questo gesto folle, perché collabori fedelmente con la giustizia per la ricostruzione della verità e possa intraprendere un vero percorso di conversione, ravvedendosi e pentendosi di quanto fatto. Non vogliano chiedere vendetta, perché non è giusta, ma avvertiamo il dovere di chiedere Giustizia!

Giovanna Scarano