Napoli – Oltre sei milioni e mezzo di euro, sono i soldi del reddito di cittadinanza versati nelle tasche di persone che non avevano diritto a beneficiarne. Dopo una prima operazione messa in campo dagli uomini dell’Arma lo scorso anno, i mesi posti sotto la lente d’ingrandimento questa volta sono Novembre 2021 fino ad Aprile 2022. L’inchiesta Bis è stata effettuata dai carabinieri del Comando Provinciale di Napoli e del Comando Carabinieri Ispettorato del Lavoro con la collaborazione dell’I.N.P.S.
Le aree d’indagine sono: Napoli città (comprendendo anche Pozzuoli, Monteruscello, Quarto, Monte di Procida, Bacoli, Ischia, Procida, ndr), comuni della provincia a Nord (area giuglianese compreso litorale, Castello di Cisterna e area a nord del Vesuvio, Marano, Casoria e comuni limitrofi e area nolana) e sud (vesuviano lungo la costa, area di torre annunziata, torre del greco, Volla, Ercolano, Cercola, penisola sorrentina, Castellammare di Stabia e Capri). Maglia nera al comune di Marano che copre più di 1 terzo degli oltre 6 milioni di euro di totali. I carabinieri hanno riscontrato con un lavoro certosino che ben 2.789.602,62 di euro sono stati versati nelle tasche di persone residenti in quell’area che non avevano alcun diritto al beneficio del reddito di cittadinanza. 125 il numero delle persone denunciate, di queste 101 hanno pregiudizi penali.
Tantissime le persone che percepivano indebitamente il r.d.c. e proprio nel comune di Marano grazie a questa indagine tra le persone a cui è stato revocato il reddito c’è anche la figlia di un uomo ritenuto coinvolto nell’omicidio del giornalista Giancarlo Siani. La donna, secondo quanto accertato, avrebbe ottenuto circa 8500 euro senza alcun titolo. A Ponticelli invece è stato scoperto un commerciante, già balzato agli onori della cronaca lo scorso gennaio dopo che una trasmissione televisiva lo aveva beccato a fornire ai clienti un servizio di prelievo contanti. La tessera di pagamento abbinata alle somme ricevute con il rdc permette un tetto massimo di prelievo giornaliero variabile in base al numero di componenti del nucleo familiare e difficilmente supera i 200 euro al giorno. L’imprenditore invece, oltre a vendere latte e pane garantiva ai clienti affezionati un servizio aggiuntivo, semplice ma creativo e rimunerativo. Passava sul POS la tessera e fingeva un acquisto di merce di una cifra che generalmente superava il limite giornaliero. Non riempiva però il carrello dell’acquirente ma restituiva in contanti la somma “strisciata”, trattenendo il 15% per il servizio offerto. I Carabinieri del Nucleo Operativo della compagnia Poggioreale hanno approfondito la vicenda, denunciato il commerciante e sequestrato il locale perché aperto senza l’autorizzazione comunale. Non mancano altresì soggetti vicino ai clan Nuvoletta, Vigilia, Sibillo, Puccinelli, Amodio-Abrunzo, Lepre ed Elia; ai quali a tutti è stato revocato il sussidio.
Giovanna Scarano