Caivano (Na) – Alle prime luci dell’alba i carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna hanno dato esecuzione ad un provvedimento di applicazione di misura cautelare, emesso dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 14 indagati (di cui 13 sottoposti alla custodia in carcere, uno agli arresti domiciliari), gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso, oltre che di estorsione e tentata estorsione, delitti aggravati dal cosiddetto metodo mafioso.
In particolare, dalle attività investigative è emersa la persistente operatività del sodalizio criminale “clan Angelino” di Antonio Angelino alias “Tibiuccio”, egemone nel campo delle richieste estorsive in danno di imprenditori e commercianti a Caivano e territori limitrofi. Gli investigatori hanno scoperto che a Caivano vi era una lista custodita dal clan “reggente al momento”, al cui interno vi erano i nomi di imprenditori e commercianti a cui veniva chiesto di pagare il pizzo. L’elenco delle vittime da “spennare”, che era conservato da una donna, l’unica ad essere colpita dal provvedimento degli arresti domiciliari; veniva passato da clan a clan, così il pagamento della quota estorsiva era sempre assicurato.
Tra i nomi delle 13 persone ristrette in carcere, oltre a quello di Antonio Angelino, vi sono anche quelli di un agente della locale Polizia Municipale e di suo figlio, resisi responsabili di aiutare “Tibiuccio” durante la sua latitanza nel giugno del 2023.
Giovanna Scarano