Sant’Antimo (NA) – Nella serata del 25 maggio scorso, presso il Teatro parrocchiale Santa Lucia di Sant’Antimo, generosamente messo a disposizione da Don Salvatore Coviello, si è tenuto l’incontro sul tema “Costruire la pace… sempre!”, evento organizzato dall’Associazione di Promozione Sociale “Gocce di Fraternità”. Nell’occasione, l’associazione è stata rappresentata dai suoi soci Antimo Petito, Professore presso il liceo statale “Laura Bassi” e Coordinatore della sede “Gocce di Fraternità” di Sant’Antimo, e Maria Consiglia Trotta, ricercatrice presso l’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”. L’evento è stato introdotto e moderato amabilmente dalla giornalista Giovanna Scarano, che ha ben sottolineato l’importanza di gesti e proposte di pace, “radici” di una soluzione ai conflitti che sin dai tempi delle Guerre Mondiali è stata auspicata e ricercata da filosofi e i politici, ma che ancora oggi non è realizzata alla luce delle numerose guerre in atto. Proprio sul tema della necessità della pace negli scenari mondiali è intervenuto Don Salvatore Coviello, parroco della Chiesa di Santa Lucia in Sant’Antimo, che ha ricordato come la costituzione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), nata come nel 1945 come organizzazione intergovernativa con lo scopo del mantenimento della pace e della sicurezza mondiale, non è riuscita nell’impresa di impedire lo scoppio di conflitti armati. A proposito dell’attuale conflitto tra Israele e Palestina, Don Salvatore ha ricordato come l’ONU fosse già intervenuta nel 1948 con il principio “due popoli, due stati”, principio che però non è stato riconosciuto da tutti gli stati. Don Salvatore ha quindi sottolineato come il comportamento degli stati a livello mondiale riflette in realtà il comportamento delle nostre realtà quotidiane, in cui i micro- conflitti non vengono gestiti nelle famiglie, nelle scuole, nella società e nella politica in un’ottica di responsabilità e di pace, ma sono occasione di imposizione delle proprie posizioni, di calunnia e di violenza, in cui l’altro non è “l’avversario da rispettare”, ma il “nemico da distruggere”. Don Salvatore ha quindi sottolineato l’esigenza di affrontare il problema della pace da un punto di vista educativo, basandosi su dei valori condivisi perché “veri e fondamentalmente oggettivi”, che riguardano il rapporto con Dio, con il prossimo e con sé stessi. Questi stessi valori dovrebbero essere ricercati dalla comunità mondiale, che dovrebbe stabilire una linea comune su argomenti di vitale importanza come, ad esempio, il blocco delle armi nucleari, tramite un dialogo costante.
Riallacciandosi all’esigenza di “educare alla pace”, il Prof Antimo Petito ha descritto la proposta della costituzione di una “Scuola di Pace”, la cui finalità è quella di “promuovere una cultura della pace, basata su un approccio globale, in grado di influire in diversi contesti attraverso la proposizione di una serie di azioni concrete e sinergiche nei territori di riferimento”. Il Prof. Petito ha sottolineato come il tema della pace coinvolge tutte le questioni difficili e talvolta irrisolte, che attanagliano l’uomo moderno e la società. E ha quindi descritto la pace come un insieme di valori quali cittadinanza attiva e democratica, senso della comunità, coesione sociale, accoglienza, inclusione, intercultura, rispetto dei diritti umani, tutela dell’ambiente e promozione di solidarietà, legalità, non violenza, beni comuni e sviluppo equo-sostenibile. Tali valori saranno promossi da una Scuola di Pace che si rivolgerà in primis alle nuove generazioni, pianificatrici della società del domani, ma anche alle famiglie, agli insegnanti, agli operatori pastorali, ai cittadini e ad altre associazioni e scuole di pace. Le azioni che la Scuola si propone di realizzare saranno precedute da incontri informativi col fine di sensibilizzare la comunità, incentrati sul dialogo costruttivo come presupposto fondamentale per una convivenza pacifica; sulla gestione del conflitto per una cultura della non violenza; sulla promozione dello stile di vita sobrio e solidale, che miri a ridurre la povertà e allo stesso tempo, alla cura e tutela dell’ambiente; sull’importanza della legalità e sulla necessità di una relazionalità basata su trasparenza, fiducia, accoglienza e rispetto. Da tali incontri, in cui il pubblico sarà interrogato sui problemi che emergono, si passerà ad una fase di progettazione che vedrà messi in pratica comportamenti ed azioni di pace. Essi riguarderanno ad esempio progetti scolastici mirati a creare un “clima sociale positivo” nel “gruppo classe” in merito alle dinamiche relazionali-affettive, ma anche a far emergere le “povertà educative”, per curare gli alunni maggiormente in difficoltà e combattere la dispersione scolastica. Sarà realizzata inoltre una “banca del tempo”, ossia “un insieme di persone che si scambiano favori, aiuti e servizi”, che possa mettere in relazione una rete di persone, anche di generazioni diverse, che diventi un circolo di affettività e solidarietà. I territori di riferimento della Scuola saranno i comuni a Nord di Napoli limitrofi a Sant’Antimo, che vedranno referenti specifici per ogni area, supportati da figure professionali specialistiche, come psicologi e animatori sociali, che mettano a disposizione le proprie competenze. A proposito di fare “rete”, il Prof. ha ricordato il sostegno che ormai da tempo “Gocce di Fraternità”, in collaborazione con “Pro Terra Sancta” (Associazione in stretto contatto con la Custodia Francescana in Terra Santa), fornisce alla parrocchia di San Francesco ad Aleppo, in Siria. A questo proposito, la Dott.ssa Maria Consiglia Trotta ha ricordato il complesso scenario politico emerso a seguito della guerra civile scoppiata nel territorio siriano a marzo 2011 e tutt’ora in corso, che vede più di 13 milioni di persone vivere sotto la soglia della povertà, 6 milioni di sfollati e 6 milioni di rifugiati politici. Gli effetti disastrosi della guerra siriana sulla popolazione civile, già colpita duramente dalle sanzioni internazionali, sono stati ulteriormente aggravati dall’emergenza Covid-19, quindi dalla riduzione delle risorse energetiche a seguito del conflitto russo-ucraina ed infine, dal recente terremoto.
La Dott.ssa Trotta ha illustrato in particolare il progetto “Tutti Per la Siria”, che vede “Gocce di Fraternità” impegnata nell’organizzazione di numerose attività (concerti, divulgazioni, realizzazione di CD musicali e libri) dedicate alla promozione della mostra itinerante “Siria, una speranza nel buio”, che illustra le conseguenze della guerra siriana soprattutto sulla salute mentale e fisica dei bambini, sul loro reclutamento nelle milizie dell’Isis e sulla loro educazione. Il ricavato di tali attività viene interamente destinato al pagamento delle rette scolastiche di numerosi bambini di Aleppo, che a causa del lavoro minorile, talvolta unica fonte di sostentamento per le famiglie siriane, impedisce ai bambini di proseguire il loro percorso scolastico. Al termine dell’incontro, la comunità presente è intervenuta sottolineando l’esigenza di azioni di pace sia a livello mondiale, con un focus particolare sui tragici eventi di Gaza, sia a livello locale, con proposte educative e di solidarietà, che promuovano la comunione e la risoluzione dei micro-conflitti. Ringraziando tutti coloro che sono intervenuti, Gocce di Fraternità assicura il suo impegno per la costruzione della “Scuola di Pace” allo scopo di creare “ponti di fratellanza” e vi invita a seguirne i suoi progressi, sperando in un vostro sentito e ampio coinvolgimento!
Maria Consiglia Trotta