Il comune di Arzano vuole privatizzare la gestione della villa comunale ponendo all’interno un “piccolo” chiosco “che potrà funzionare anche come struttura ricettiva per finalità cerimoniali (battesimi, prime comunioni, matrimoni)“
Arzano – Nonostante cittadini ed associazioni hanno lavorato sinergicamente, l’amministrazione Fuschino ha deciso di cedere a privati la gestione della villa comunale. E’ tutto scritto nero su bianco, con determina numero 77 del 21 Febbraio scorso. Secondo quanto scritto nei documenti comunali il comune darà in gestione ad un privato – ancora non individuato poiché sarà scelto tramite un bando di gara – la villa comunale per una durata di sei anni rinnovabili. Il soggetto concessionario dovrà garantire la manutenzione del verde, delle giostrine e la vigilanza sia della struttura che degli arredi in esso contenuti nonché la sicurezza dei cittadini che la frequenteranno. Ebbene tutto questo lavoro, che pare non essere nulla di trascendentale per un’amministrazione, non poteva essere svolto dal comune magari servendosi degli LSU? Perché beneficiare un privato? Difatti al futuro concessionario “è riconosciuta la facoltà di esercitare l’attività per la somministrazione di alimenti e bevande (bar, pub e/o ristorante) presso un chiosco a struttura rimovibile da installare a propria cura e spese all’interno dell’area della Villa Comunale. La struttura – si legge nel capitolato d’oneri – potrà funzionare anche come struttura ricettiva per finalità cerimoniali (battesimi, prime comunioni, matrimoni)”. Un gran bell’uovo di Pasqua la cui sorpresa pare possa essere indirizzata a qualcuno in particolare. Perché
l’amministrazione comunale, visto ormai la decadenza del commercio anche a causa della forte crisi, non ha pensato di creare una cooperativa di ristoratori arzanesi o di giovani del territorio ed affidare così a loro la gestione dell’impianto di ristorazione? Di sicuro avrebbe risollevato, anche se in parte, le sorti economiche del paese e avrebbe potuto rimpinguare le casse comunali usufruendo di una percentuale del guadagno dell’attività. Perché far si che degli estranei possano “colonizzare” un bene che da anni è dei cittadini di Arzano? Perché non coinvolgere le associazioni del territorio? Domande che tutti gli arzanesi si pongono. Si legge ancora nel capitolato d’oneri che “il comune di Arzano si riserva di poter utilizzare la Villa Comunale per proprie iniziative e/o iniziative richieste da altri soggetti pubblici. Per le richieste di utilizzo della villa da parte di soggetti privati sono soggetti all’approvazione del concessionario”. Alla luce di ciò quindi potrebbe anche accadere quindi che se qualche associazione non vicina al concessionario richiedesse la villa comunale potrebbe ricevere parere negativo? Sono in molti a scongiurare questa ipotesi e a valutarla solo come “l’idea di un malpensante”.
Giovanna Scarano
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